3 dicembre 2024
“Investire sui talenti e le competenze di ogni persona fa crescere le nostre comunità e rafforza tutto il Paese. Dobbiamo vedere le potenzialità e non i limiti e cambiare sguardo per passare da un sistema legato al mero assistenzialismo alla piena valorizzazione di ogni persona e al diritto di tutti di vivere una vita partecipata dal punto di vista civile, sociale, politico, ricreativo, sportivo, formativo e culturale”. Così il Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli a margine dell’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità (OND), che ha convocato in occasione della Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità.
“Dare opportunità alle persone significa migliorare la qualità di vita delle persone stesse ma anche creare economia nelle nostre comunità e nel nostro Paese – sottolinea- Bisogna crederci. Non possiamo più permetterci di lasciare indietro nessuno. Le persone vogliono dare di più, vogliono essere autonome, vogliono essere parte integrante delle nostre società, vogliono essere cittadini pieni e riconosciuti e il lavoro è uno strumento fondamentale. Attraverso l’inclusione lavorativa possiamo davvero far crescere tutto il Paese”.
“Nessuno può chiamarsi fuori dal tema dell’inclusione e del rispetto dei diritti delle Persone con disabilità, perché riguarda tutti e tocca la vita di tantissime famiglie che vanno adeguatamente sostenute.
Penso, in particolare, ai caregiver familiari conviventi, persone che amano e curano i propri cari, che non desiderano essere sostituite ma accompagnate in questo complesso e delicato compito”.
”A breve verrà presentata una proposta che partirà dal caregiver familiare convivente, e prevalente, per garantire tutele differenziate e specifiche a tutti i caregiver familiari”.
“È sicuramente un tema complesso – conclude il Ministro Locatelli -. In gioco ci sono tanti aspetti, tra cui la condizione economica perché come è noto, a parità di reddito, una famiglia al cui interno c’è una persona con disabilità è più povera. Sono convinta serva un ripensamento dei servizi per coinvolgere e considerare anche le esigenze della famiglia. Questo significa attivare percorsi innovativi e flessibili nella prospettiva del “Progetto di vita”, cuore della riforma sulla disabilità che stiamo attuando e che pone finalmente la persona al centro delle politiche e dei sostegni, a partire dai suoi bisogni e dal suo diritto di scegliere, come prevede la convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità”.